venerdì 29 novembre 2013

Antea, musa del Rinascimento [moda+pittura]

La bella fanciulla che vi presento quest'oggi, avvolta in un lucente mantello ambrato, fu ritratta nel '500 dal Parmigianino ed è stata identificata come Antea, sua modella e amante nel periodo trascorso a Roma.


Il dipinto è conosciuto come "Ritratto di giovane donna", perchè i critici non sono sicuri della sua identità. Nei primi tempi fu detto appunto che la ragazza era Antea, una famosa cortigiana romana (ora diremmo una escort :)) di cui il Parmigianino, giunto dall'Emilia, si innamorò. Poi però alcuni critici esperti di storia del costume fecero notare che gli abiti indossati erano piuttosto quelli in voga nelle corti dell'Italia settentrionale; e allora si cercò fra le dame delle varie famiglie nobili emiliane, specie di Parma vista l'origine dell'artista. Nessuno però è ancora riuscito a dare un nome certo alla misteriosa fanciulla, e allora... che Antea sia!

La storia del ritratto è avventurosa come la sua identificazione: attraversati i secoli approdò a Napoli, ma durante la Seconda Guerra Mondiale i nazisti lo trafugarono. Negli anni turbolenti della guerra il quadro passò da Berlino ad una miniera austriaca, dove finalmente nel '45 fu recuperato e riportato a Napoli: qui è rimasto, e qui si può ammirare all'interno del Museo di Capodimonte.
La pomposità delle vesti di Antea, la sua posa ieratica e l'espressione seria, le incongruenze nelle dimensioni delle membra: tutto rientra a perfezione nello stile rinascimentale manierista, di cui il Parmigianino è stato un importante esponente. Trasportare ai nostri giorni l'eleganza Cinquecentesca di questa giovane donna potrebbe sembrare un'operazione difficile e poco convincente; io ci ho provato spogliando il look della sua sontuosità e giocando piuttosto con le calde armonie dei colori. Ecco la mia proposta:

mercoledì 27 novembre 2013

Cappotto tocca color... arancio! [moda+fotografia]


Eccoci all'ultimo post sui cappotti colorati - a meno che non mi scoppi un'attrazione fatale per un altro colore ;) Il cappotto arancione in realtà non è un desiderio, ma una gioia ritrovata: si tratta di un cappotto in mohair che avevo scelto come regalo di laurea dei miei amici (mi avevano fatto un buono in un negozio di cose particolari, che adoravo ma che ormai è chiuso da anni). Se volete farvi un'idea ecco qualcosa di simile per materiale e colore: http://www.modaebimbi.it/image/cache/data/SCATOLA%204C/simonetta3352B-550x550.jpeg
Ogni inverno lo tiro fuori ma poi lo metto poco o niente: quel colore così forte, che insieme alla pelosità fa proprio effetto "polpa di zucca" e per questo mi aveva conquistata, ora mi frena negli abbinamenti... avete qualche suggerimento?? Perchè adesso che ha compiuto 10 anni (eh già, il tempo vola...) mi è venuta voglia di rendergli giustizia e sfruttarlo molto di più. 

Intanto cerco spunti tra le fashion blogger e vi lascio con la consueta carrellata di foto, ancora una volta capitanata da Irene's Closet che evidentemente possiede un arcobaleno di cappotti ;)
[Colonna sonora: Orange-Coat Girl - The Italians]

Irene's Closet

lunedì 25 novembre 2013

La maga delle spezie [moda+cinema]

Per combattere il grigiore e il freddo delle sere d'autunno, niente di meglio che accoccolarsi davanti alla TV... e magari gustarsi un film come "La maga delle spezie", che ci trasporta nel suo mondo di profumi e colori caldi ed esotici.

"La maga delle spezie", regia di Pauk Mayeda Berges (2005)
In onda giovedì 28 novembre su Rai Movie, alle ore 21.15

Protagonista è la bellissima Aishwarya Rai, che qui interpreta Tila: una bambina dal talento eccezionale per le droghe (in senso buono) e le loro influenze sull'animo delle persone. Istruita in quest'arte in India, dov'è nata ed ha vissuto un trauma terribile, Tila emigra in America e vi apre una bottega di spezie. Un luogo magico dove ad ogni persona Tila trova la "sua" essenza, dove gli indiani si ritrovano a casa e gli americani possono sognare luoghi lontani... ma anche una sorta di prigione dorata, poichè Tila è legata alle spezie da un sacro vincolo. Non può lasciarle, non può usarle per scopi personali e, per mantenere il proprio dono, non può essere toccata da un uomo. Sacrifici che diventano difficili da reggere quando in negozio irrompe Doug, architetto bello e infelice...

Questo film l'ho visto da poco in televisione e l'ho trovato molto gradevole: al di là della storia e delle sue ingenuità (tipiche da film bollywodiano, anche se in questo caso la regia è anglosassone) ne risulta una bella favola, che come un'onda aromatica ci coinvolge nella sua sensualità-spiritualità (un mix possibile solo nella visione orientale, e per questo interessante da scoprire).
Vi lascio alle immagini di Tila-Aishwarya, splendida nei suoi sari di tutti i colori delle spezie!

venerdì 22 novembre 2013

Una Gioconda francese in rosso bordeaux [moda+pittura]

No, non mi riferisco al fatto che i francesi detengono la nostra Monna Lisa al Louvre. Parlo invece di questa anonima fanciulla ritratta da un anonimo pittore francese del '700. Misteriosa come la Gioconda di Da Vinci, ho visto in lei un simile sorriso accennato e sornione, con l'aggiunta di una fossetta très jolie.


Potrebbe essere una damina di Versailles, con la sua pettinatura alla moda e i suoi vestiti dai tessuti preziosi: velluto, pizzo, taffetà, ricami dorati e una gemma al punto giusto.
Come richiamare a noi la sua eleganza senza farci prendere la mano e cadere nell'eccesso?
Provando a costruire un look come questo, adatto alle situazioni più importanti:

mercoledì 20 novembre 2013

Cappotto tocca color... bordeaux! [moda+fotografia]

Continua la mia ricerca di cappotti colorati, e dopo il blu e il verde bosco la mia attuale ossessione è per il bordeaux. O burgundy, come faceva figo dire l'inverno scorso, quando questo colore ha spopolato. Non che ci importi se quest'anno nessuno lo nomina, vero? Se un colore piace e soprattutto ci dona, non ci stuferà mai. Il problema diventa trovare ora un cappotto bordeaux e pure non a uovo. Uno l'ho adocchiato nelle vetrine di Benetton, che stranamente non ha seguito il trend ovaiolo e propone un bel modello svasato in diversi colori! (è questo, anche se sul sito la tinta sembra più accesa di quel che è). Però aspetterò i saldi o un colpo di fortuna ai mercatini vintage.
Intanto ripasso la lezione con le foto dell'anno scorso delle fashion blogger, che ci danno sempre ottimi spunti: ad esempio mi piace molto il tocco etno che alcune di loro hanno scelto di abbinare al cappotto.
Ma ce n'è per tutti i gusti: buona visione e buon ascolto!

[Colonna sonora: Favourite red coat - Gren Bartley]

Ed anche stavolta la nostra Irene è in prima linea sul fronte cappotti colorati :)

lunedì 18 novembre 2013

Moda+cinema e... nuovi premi (grazie! :)


Buongiorno a tutti! Questo lunedì si presenta in modo un po' diverso dal solito: vi segnalerò come sempre un film da vedere in televisione, ma parlerò anche di alcuni premi che ho ricevuto.
Partiamo dal film: ci sarà da tremare con "La vera storia di Jack lo Squartatore", in onda sabato prossimo su MTV. Protagonista è Johnny Depp, tenebroso come al solito, che qui affianca la bella Heather Graham.


"La vera storia di Jack lo Squartatore - From Hell", regia di Allen Hughes (2001)
In onda sabato 23 novembre su MTV, alle ore 23

Londra fine '800, piena età della rivoluzione industriale e della moda vittoriana: l'ispettore Frederick George Abberline (Johnny Depp) si mette sulle tracce di un misterioso serial killer di prostitute, finora sfuggito alla legge e già diventato leggenda. "Profiler" ante litteram, Frederick cerca di ricostruire la personalità dell'assassino grazie al proprio intuito e spirito d'osservazione, nonchè all'aiuto della prostituta Mary (Heather Graham).

Ho trovato poche immagini che suggerissero la scelta dei costumi nel film, e Mary vi compare praticamente con un unico vestito; potete comunque farvi un'idea della bella ricostruzione della moda di fine '800 (e considerate che questo look, ai nostri occhi rispettabilissimo, allora era già troppo "scostumato" ;) :




Passo ora a tutt'altro argomento, che da tempo volevo prendere in mano. Sono felice e riconoscente per aver ricevuto nuovi premi da care amiche blogger, e altrettanto felice di tramandarli ad altri: ho aspettato un po', ma nel frattempo ho scoperto nuovi blog interessanti e questa è l'occasione giusta per farveli conoscere :)

venerdì 15 novembre 2013

Cappotto verde alla tavola calda [moda+pittura]

"Tavola calda" è un dipinto del '27 di Edward Hopper, autore famoso per le scene solitarie di bar e strade tipicamente americani (riprodotte in una quantità di poster). Non è un artista che conosco nel profondo, ma le sue opere mi hanno sempre trasmesso sensazioni particolari: a volte percepisco una denuncia dell'alienazione del mondo moderno, a volte gli stessi luoghi metropolitani mi infondono un senso di tranquillità. E, per via dell'ambientazione storica e culturale, le associo sempre in qualche modo all'universo di Fitzgerald.


Il titolo originale dell'opera è "Automat", che ha un doppio significato: vuol dire "tavola calda" ma anche "automa" (riferito all'inespressività della protagonista). La donna seduta a bere il caffè compie in effetti un gesto automatico, probabilmente per lei è un momento che si ripete uguale giorno dopo giorno, come succede a chi è abituato a frequentare sempre lo stesso bar alla stessa ora. O forse si tratta di un evento eccezionale, un incontro andato a vuoto... e quella che aleggia sul volto della donna non è noia ma disillusione. 

Come di consueto mi concentrerò sull'abbigliamento della protagonista, trasportandolo dalla bidimensionalità del dipinto alla concretezza della realtà e dagli anni '20 a giorni nostri; vediamo come.

mercoledì 13 novembre 2013

Un cappotto verde bosco [moda+fotografia]

Coi cappotti vado a periodi. Alla fine quei tre che ho e che indosso sempre sono neutri: nero/grigio/marrone. Più uno scozzese (ma con appena un tocco di rosso) scovato in un mercatino. Però, appunto, ci sono periodi in cui comincio a desiderare pazzamente un bel cappotto colorato e diverso dal solito. Ho già avuto il periodo del cappotto giallo e quello del cappotto blu elettrico, ora mi è tornata la voglia di blu ma si è aggiunta quella del verde bosco. Colpa di Irene's Closet (che vi mostrerò nelle foto) e pure di mia nonna, che alla sua veneranda età (95) porta sempre bene il verde - in tinta coi suoi occhi.
Questo di Kate Middleton è proprio il cappotto verde dei miei sogni:


Ma vediamo come l'hanno scelto e interpretato le fashion blogger italiane e straniere, spaziando dalle sfumature muschio a quelle quasi-petrolio:

[Colonna sonora: Forest green, oh forest green! - Holly Miranda]

lunedì 11 novembre 2013

Kate & Leopold [moda+cinema]

Le commedie romantiche "tout court" non sono il mio genere preferito, ma quando entrano in gioco viaggi temporali e personaggi d'altre epoche che entrano buffamente in contatto con la nostra... ecco che il mio interesse si accende. "Kate & Leopold" ne è un perfetto esempio.

"Kate & Leopold", regia di James Mangold (2001)
In onda martedì 12 novembre su Rai Movie, alle ore 21.15

Kate (Meg Ryan) è una donna in carriera nella New York degli anni duemila. Abita vicino al suo ex fidanzato, con cui è rimasta in amicizia. L'uomo ha il pallino per strani esperimenti, ma un giorno riesce davvero a scoprire un varco temporale e fare una capatina nell'800. Quello di cui subito non si accorge è che attraverso il varco qualcuno dell'800 è finito nel presente... Si tratta di Lepold (Hugh Jackman), un gentiluomo pieno di valori ormai (purtroppo) dimenticati dalla società. Leopold non potrebbe essere più diverso dalla pragmatica e indipendente Kate, ma l'incontro si rivelerà piuttosto coinvolgente - oltre che esilarante.

C'è poco da fare, l'uomo d'altri tempi e d'altri modi ha sempre il suo fascino su noi donne... specie se porta le sembianze di un bello come Hugh Jackman ;) Chi di noi non vorrebbe ricevere, almeno ogni tanto, protezione e attenzioni come quelle che offre galantemente Leopold nel film?
Anche il cuore di Kate a poco a poco si scioglie ed impara ad apprezzare piccoli piaceri e grandi valori della vita, troppo a lungo sepolti sotto la frenesia della vita moderna. La sua trasformazione si può notare anche nel modo di vestire: all'inizio indossa capi molto maschili, rigorosi, che la irrigidiscono nel suo ruolo di donna tutta-lavoro; poi riscopre la sua femminilità, dapprima con un semplice abito da sera nero e poi entrando con entusiasmo nei panni di una dama dell'800. Potete notarlo nelle anticipazioni che seguono; buona visione ora e domani sera!

venerdì 8 novembre 2013

Fiori "art nouveau" per la musa di Klimt [moda+pittura]

Scusate il ritardo con cui esce il post, fino a oggi internet mi funzionava a singhiozzo... ma finalmente sono riuscita a preparare e pubblicare ciò che avevo in mente :)
La protagonista del quadro di oggi è Emilie Floge, la musa di Klimt.


Gustav Klimt, come saprete, è il massimo esponente della pittura Art Nouveau e del Secessionismo viennese. I suoi quadri sono un tripudio di ori e colori, motivi stilizzati e donne altrettanto sinuose, splendidamente rappresentate sia in nudo che vestite. Fiori, linee, geometrie si fondono e si susseguono come in un mosaico affascinante. Qui a indossarle è Emilie, musa e compagna del pittore, modello di tanti ritratti (ma questo porta proprio il suo nome).
La cosa speciale è che questi vestiti esistevano davvero: erano disegnati proprio da Gustav Klimt per Emilie, che gestiva un atelier di moda. Lei stessa era designer e insieme lanciarono questo nuovo genere di abiti ricchi di evocazioni decorative ed orientali, che lasciavano la donna libera nei movimenti (addio corsetti!). Moda e pittura in questo caso viaggiavano veramente insieme!

Pensando a come proporre il look di Emilie dal vivo mi sono trovata indecisa nel mare delle fantasie (quante belle cose ci sono sul web... meno male che mi devo tenere a freno causa budget ultraridotto, perchè le tentazioni sono davvero forti!).
Risultato finale? Un unico abito a tema "fiori stilizzati", ma diversi accessori con cui declinarlo:

mercoledì 6 novembre 2013

Autumn Flowers [moda+fotografia]

Oggi sono sicura di fare la gioia di tutte noi appassionate di bei vestitini: il tema che ho scelto è infatti quello dei fiori d'autunno declinati sugli abiti. Pare che quest'anno vadano di moda, ma per me (e per molte di voi) non c'è niente di nuovo sotto il basso sole autunnale: i fiori li adoro da sempre, soprattutto nella brutta stagione. Se in primavera possono risultare scontati e a volte stucchevoli, in autunno-inverno invece addolciscono i rigori del clima, si esaltano alla luce radente e conferiscono ad ogni outfit un'aura di romanticismo decadente. Non c'è rischio di esagerare perchè ci pensano stivali, calze e giacche "toste" a equilibrare l'effetto. La mia preferenza va alle fantasie su fondo scuro, intense e affascinanti.

E voi, quali abiti a fiori autunnali (o riciclati dall'estate) state indossando??
Se avete bisogno di spunti godetevi questa carrellata di fashion blogger, io mi sono sciolta per ciascuno dei loro splendidi vestitini (e per come li hanno abbinati!) 

[Colonna sonora: Autumn flowers - Izzy's Daughter]

Jag Lever

lunedì 4 novembre 2013

Il favoloso mondo di Amélie [moda+cinema]

Sono anni che non rivedo "Il favoloso mondo di Amélie", perciò appena ho scoperto che lo danno in TV domani sera mi è tornato in mente insieme a tutti i ricordi di quel periodo della mia vita. Un periodo più spensierato e pieno di buone speranze rispetto a quello attuale, proprio come l'atmosfera e il messaggio del film. Chissà che non possa essermi(/ci?) di spunto per vedere tutto più rosa anche adesso?

"Il favoloso mondo di Amélie", regia di Jean Pierre Jeunet (2000)
In onda martedì 5 novembre su La7D, alle ore 21.10

Amélie Poulin (Audrey Tautou), la protagonista, è una ragazza particolare: lavora come barista a Parigi, la sua vita non è molto diversa da quella di tanti, ma possiede una sensibilità speciale per il mondo e per gli altri. E quando scopre che il suo scopo può essere quello di far stare bene le persone ci si dedica anima e corpo, in modi curiosi e simpatici che riempiono di allegria il film e gli spettatori (è rimasto negli annali il nano da giardino del papà, che viene fatto credere fuggito in giro per il mondo: prova ne sono le cartoline che manda a casa :) Visto con gli occhi di Amélie tutto può apparire favoloso - nel senso di fiabesco - ed è normale che anche in amore la ragazza finisca per imbattersi in un giovane fuori dal comune, che contribuirà non poco a farla evolvere verso un lieto fine.

"Il favoloso mondo di Amélie" è un film pieno di colore, trovate originali (anche nella costruzione stessa dell'opera), buoni sentimenti ed una colonna sonora rimasta famosissima, perfetta per la Parigi raccontata dal film. Ricordo di aver trovato azzeccati (e copiabili!) anche i look di Amélie, semplici ma coloratissimi pure loro, in sintonia con il suo carattere tenero e buffo. Mi spiace non aver trovato molte foto su internet e nessuna a figura intera; spero di darvi comunque un piccolo assaggio con quelle che seguono. E aspetto di sapere la vostra sul film!







venerdì 1 novembre 2013

Un guardaroba d'artista [moda+pittura]

Sulla scia degli armadi veri e veraci che vi ho mostrato nello scorso post oggi voglio presentarvene uno immaginario: il "Guardaroba" (o "L'armadio", comunque quello è :) dipinto da Arnaldo Badodi.


Prima di imbattermi in questo coloratissimo quadro non conoscevo affatto Arnaldo Badodi; ho scoperto che faceva parte della corrente chiamata... "Corrente", un movimento pittorico e culturale sviluppatosi a Milano negli anni '30 e '40 (esponenti più famosi furono ad esempio Carlo Carrà e Renato Guttuso). Corrente si contrapponeva agli stili precedenti del '900 italiano e, politicamente, si schierava contro il fascismo. Si trattava dunque di un circolo di giovani artisti che con la forza dell'arte rivendicavano la libertà civile. Dice la pagina wikipedia a loro dedicata: "Il 10 giugno 1940, mentre l'Italia entra in guerra, la rivista viene soppressa dalla polizia, ma i giovani di Corrente non si avviliscono né si disperdono, ma trovano nuove forme per promuovere la cultura". Mi pare una cosa bellissima, non trovate?

Il coraggio e l'energia di questi giovani si ritrova pienamente nell'esplosione cromatica di questo dipinto (datato 1939), pur se il soggetto è intimo e quotidiano. Ancora una volta c'è una donna, una musa di quegli anni, a pervadere la scena della sua presenza invisibile. Sono suoi quegli abiti che chiamano dall'armadio, suoi i cappellini vezzosi, suo il vestito caduto per terra; portano il suo profumo e l'idea della sua invincibile gioventù - che di lì a poco sarà attraversata dalla guerra. Potrebbero essere gli abiti di mia nonna, che giovane sposa vide la sua vita prendere tutt'altra piega e i suoi vestiti sequestrati dai nazisti... una delle tante storie dure di quegli anni. Come la storia di Arnaldo, pittore che viveva di colore e che morì a trent'anni sul fronte russo. Ma ora possiamo riaprire le ante del suo "Guardaroba" e lasciare che come per magia tutti gli abiti e accessori prendano vita e tornino a danzare per noi, su di noi. Ecco come:
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